Patrizia Pizzirani: 

"L'INVERNO DEL NOSTRO SCONTENTO - LAMIERE, ANGOLI, OMBRE"

“Ora l’inverno del nostro scontento è reso estate gloriosa da questo sole di York, e tutte le nuvole che incombevano minacciose sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo dell’Oceano.”(Shakespeare, Riccardo III)

 Sorgerà mai, sull’arte di Bruno De Angelis, il sole di York? 

Vista la vicenda del “Riccardo III“, non c’è da augurarglielo: Riccardo esulta per aver ristabilito il dominio della sua casata, ma ben presto saliranno al trono i Tudor.

Il verso di Shakespeare dà anche il titolo a un romanzo di Steinbeck: il discendente di un’antica famiglia vuole riscattarsi da una grigia esistenza, ma … 

In entrambi i casi si tratta di storie di sovranità perduta, quella sovranità  risplendente nei bambini piccoli e che essi imparano ben presto a dimenticare, quella stessa sovranità che Bruno evoca nelle forme occultanti o esplicite delle sue opere.

Bruno si applica, o meglio si accanisce nella materializzazione di regalità diverse, di soddisfazioni del vivere, di mete laboriosamente raggiunte: ma i recumbenti non recumbono sui cuscini di un etrusco convito, bensì su un talamo di lamiera, essi stessi lamiera (la scelta dei materiali è significativa anche a livello metafisico), ma subito dopo quei taglienti amanti sono resi arco nuziale di se stessi, in un epitalamio sorprendente per artificiosa grazia, (“epitalami”, potrebbe essere un altro titolo di questa esposizione, tanto vi ricorre la tematica della relazione amorosa), intenti a tracciare la lettera iniziale di un codice vezzosamente miniato.

Gli architetti sumeri mostrano orgogliosi le loro operine oscure di catrame, come piccoli Lego dell’assoluto, e il custode del tempio appare più tempio disabitato lui del tempio stesso: nelle opere di Bruno, nella loro diversa ma sempre tanto evocativa cosità, la valenza simbolica è tutt’uno con la volontà propiziatoria, apotropaica.

“Che così accada (o non accada)”, oppure “anticamente così è accaduto”: tale la finalità di questi oggetti, dove infatti compare sempre il committente, sotto varie specie.

Come sacramenti pagani, essi sono nati per propiziare o per esorcizzare ciò che rappresentano: la vittoria sull’angoscia, sul mondo, nei confronti del quale, probabilmente, l’autore mantiene antiche sanzioni.

Inimmaginabile l’arte di Bruno De Angelis senza lo scontento dei suoi molteplici inverni.

 

                                                                                                        Patrizia Pizzirani


(Dal catalogo della mostra personale di Bruno De Angelis:

"L'INVERNO DEL NOSTRO SCONTENTO - LAMIERE, ANGOLI, OMBRE"

Pallavicini 22 Art Gallery - Ravenna - 2023)